Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia ha assistito alla sperimentazione di un prototipo di ventilatore che potrà essere utilizzato per l’emergenza coronavirus.
Come scritto su questo giornale, lo sta sperimentando l’Elemaster di Lomagna che è capofila del progetto “Milano Ventilatore Meccanico”, iniziativa di ricerca internazionale che coinvolge più di venti realtà scientifiche compresa l’Università di Milano-Bicocca. Il progetto è curato dal fisico di Casatenovo Cristian Galbiati.
«La forza della genialità dei nostri scienziati e dei nostri imprenditori – ha commentato Fabrizio Sala – ci ha permesso di rispondere con tempestività al bisogno di apparecchiature che in questo momento sono di fondamentale importanza perché salvano le vite».
«In questa emergenza coronavirus sta emergendo – ha proseguito – la capacità di fare rete anche nel mondo della ricerca. Le nuove scoperte o comunque la straordinaria mobilitazione del mondo scientifico per contribuire a fronteggiare l’epidemia trovano una pratica dimostrazione in questo progetto curato da Cristian Galbiati (professore a Princeton University e GSSI) che con il ricercatore Federico Nati ha lavorato alla messa a punto del dispositivo all’ Elemaster di Lomagna».
La tecnologia utilizzata per questo progetto è open source, in modo che sia facilitata la riproduzione industriale in ogni parte del mondo.
Il prototipo è pronto e ha superato la prima messa in prova.
Regione Lombardia sostiene gli aspetti autorizzativi per accelerare i tempi in vista dell’utilizzo del respiratore artificiale in Italia, azione svolta in coordinamento con Giuseppe Gorini, direttore del dipartimento di Fisica ‘Giuseppe Occhialini’.
«Realizzare un respiratore artificiale con componenti meccanici ed elettronici facilmente reperibili sul mercato è – spiega il professore – il nostro obiettivo in questo momento di crisi pandemica. Un modello semplificato ma con una buona affidabilità, adatto all’uso».
All’ospedale San Gerardo di Monza è stato condotto il test sul simulatore di respirazione nei laboratori diretti dal professor Giuseppe Foti del dipartimento di Medicina dell’Università di Milano-Bicocca.